Borse, nella settimana di guerra Milano cede il 13% con il crollo di Tim. Gas a 200 euro
Fonte: Sole 24 Ore
Piazza Affari paga il venerdì nero (-6,2%) e torna ai livelli di febbraio 2021. Euro sotto quota 1,1 contro dollaro
Un calo del 12,8% che allarga il passivo del 2022 al 17,85%. Complice il venerdì nero (-6,2%), Piazza Affari paga a caro prezzo la prima settimana di guerra in Ucraina e fa peggio degli altri listini continentali con Parigi e Francoforte che cedono circa il 10% mentre Londra si “salva” con -6,7%.
Conseguenza anche del consistente peso che ha il comparto del credito sull’FTSE MIB -6,23%: non è un caso che a livello europeo, nelle ultime cinque sedute, lo stoxx bancario sia stato tra i peggiori con -15,98%, preceduto soltanto dall’auto (-18,2%) e seguito dai viaggi (-14,1%) mentre – grazie al balzo del greggio (+20% il Wti in una settimana) – il settore energy ha ceduto soltanto il 3%.
Tra i singoli titoli, il bilancio settimanale migliore è quello di un gruppo della difesa, Leonardo -5,33%, che ha recuperato oltre l’8% (+20% da inizio anno) mentre Tenaris -1,78% segna +3,7%; tengono botta anche Inwit -0,70% e Terna -0,27%, sostanzialmente pari. Tra i peggiori, invece, spicca Telecom Italia che nella settimana dei conti (in forte perdita) e del nuovo piano ha lasciato sul terreno il 34% (il 42% nel 2022), chiudendo oggi a quota 0,249 euro: praticamente la metà del prezzo dell’ipotetica Opa di Kkr. C’è anche Unicredit -14,5% in coda alla classifica, appesantita dall’esposizione in Russia, con il titolo che cede in cinque sedute il 28,4% mentre Bper ha perso il 24%. Infine, complessivamente, l’FTSE MIB -6,23% di Piazza Affari, Milano dall’inizio della guerra ha ceduto il 13% e dai massimi di gennaio oltre il 20%.
Venerdì nero per l’Europa, Milano -6,2%
L’attacco russo alla centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia, la più grande d’Europa, ha scatena il panic selling in Europa venerdì 4 marzo con banche e auto nel mirino mentre continua ad aggravarsi la situazione in Ucraina. Putin ha annunciato nuovi colloqui nel week end ma la tenaglia di Mosca sul Paese si stringe e nulla lascia prevedere svolte positive a breve.
Ne fanno le spese i listini europei con Milano, peggiore del Vecchio Continente,con l’FTSE MIB -6,23% che chiude ai minimi da febbraio 2021: dall’inizio del conflitto Piazza Affari ha ceduto il 13%, dai massimi di inizio gennaio il 20%. Anche Parigi e Francoforte segnano ribassi di circa il 4% mentre Wall Street – con il dato sulla disoccupazione di febbraio migliore delle attese che dà spazio alla Fed per agire sui tassi – viaggia anch’essa in rosso con il NASDAQ -1,40% in particolare. Chiusa invece la Borsa di Mosca, ferma per il quinto giorno consecutivo, per evitare un collasso finanziario mentre le agenzie di rating continuano a declassare il Paese. Continuano a volare ovviamente le materie prime con il Wti a 112 dollari (+4%) mentre il gas, dopo avere sfondato quota 200 euro per Mwh, ora è a 192, comunque in rialzo del 19%.
A Milano pioggia di vendite sulle banche, in particolare su Unicredit -14,5%, anche se la peggiore è ancora una volta Telecom Italia -15,5%, che crolla del 16% dopo conti e piano; forti vendite anche suIntesa Sanpaolo -9,01% e Banco Bpm -8,68%, oltre che su Stellantis -7,60%. Si salvano le utility con Snam -0,18% e Terna -0,27%.
Infine il mercato valutario: la moneta unica scivola sotto la soglia di 1,10 dollari per la prima volta da maggio 2020. Alla fine chiude a 1,091 (1,102 in avvio e 1,1076 ieri in chiusura) e a 125,3 yen (da 128,18). Il cambio dollaro/yen è a 114,78 (da 115,49).
Gas da record, sfonda anche quota 200 euro
Valori record per i prezzi del gas naturale in Europa: sulla piattaforma Ttf il contratto con scadenza aprile e’ trattato a 202,4 euro al megawattora, in rialzo del 25,8% con la chiusura di ieri e la scadenza maggio si muove nella stessa misura a 196 euro al megawattora. Nel corso della giornata di ieri, i prezzi avevano solo sfiorato quota 200 euro, ora sfondata con l’aggravarsi continuo della crisi Ucraina.
Lavoro Usa migliore del previsto, Wall Street in rosso
Seduta in calo per Wall Street dopo il positivo rapporto sull’occupazione statunitense di febbraio. Troppo forti le preoccupazioni per gli ultimi avvenimenti in Ucraina: l’offensiva militare russa prosegue e le forze moscovite hanno conquistato la centrale nucleare di Zaporizhzhia, la più grande d’Europa, che è stata bombardata nella notte. Scoppiato un incendio, si è temuto per qualche ora un disastro molto più grave di quello di Chernobyl, poi le autorità di Kiev hanno fatto sapere che l’impianto è in sicurezza; rassicurazioni anche dall’Aiea, l’Agenzia internazionale per l’energia atomica: “Non c’è stato rilascio di materiale radioattivo”. Come detto, era atteso il rapporto sull’occupazione di febbraio: il mese scorso sono stati guadagnati 678.000 posti di lavoro (escluso il settore agricolo) rispetto al mese precedente, mentre gli analisti attendevano un aumento di 440.000 posti. Il dato di gennaio è stato rivisto da 467.000 a 481.000, quello di dicembre da 510.000 588.000, per un’aggiunta complessiva nei due mesi precedenti di 92.000 posti di lavoro. La disoccupazione è scesa dal 4% al 3,8%, il miglior dato dall’inizio della pandemia, contro attese per un calo al 3,9%.
Russia, S&P taglia il rating sovrano. Borsa Mosca resta chiusa
Intanto, anche S&P ha tagliato il rating della Russia a “CCC-“, mantenuto in CreditWatch Negative, per il crescente rischio default. Già Moody’s e Fitch, le altre due agenzie di rating di riferimento a livello globale, avevano posto il rating russo a livello “junk” (spazzatura) per il rischio di mancato rimborso delle esposizioni debitorie.La Borsa di Mosca resterà ferma anche nella seduta odierna. Lo ha fatto sapere la Bank of Russia. La piazza russa era già chiusa da inizio settimana (quello del 4 marzo è il quinto giorno di stop, un record) a causa dell’aggravarsi del conflitto in Ucraina e nel tentativo di evitare un tracollo finanziario, visti i cali drammatici registrati dalle azioni nei primi giorni di guerra.
A Milano continua la caduta di Tim, male le banche
La guerra in Ucraina scatena un’ondata di vendite sui listini internazionali con gli operatori preoccupati per un’ulteriore escalation della situazione dopo l’assalto russo alla maggiore centrale atomica d’Europa.
Se Milano cede il 6,2%, Parigi lascia sul terreno il 4,97%, Francoforte il 4,4% e Londra il 3,2%. Alle incertezze geopolitiche si aggiungono quelle legate all’atteggiamento delle banche centrali con il “whatever it takes” della Fed anti inflazione che, alla luce del dato odierno sulla disoccupazione americana, acquista ancora più forza.
A Piazza Affari dopo i conti e il piano sprofonda Telecom Italia (-15,5%); pesanti perdite anche per Unicredit (-14,6%) e Bper (-10,5%) mentre Intesa Sanpaolo perde il 9%. Nonostante l’impennata del greggio non si salvano neppure i petroliferi con Eni e Saipem che cedono oltre il 7% mentre tengono botta titoli difensivi come le utility come Snam e Terna (entrambi -0,2%), Inwit (-0,7%) e A2A (-1,4%).
BTp, scende ancora rendimento 10 anni
In lieve rialzo lo spread tra BTp e Bund. Nelle prime battute il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark (Isin IT0005436693) e il pari durata tedesco si è attestato a 158 punti base dai 155 punti base dell’ultimo riferimento. In flessione, invece, il rendimento del BTp benchmark decennale, indicato in avvio all’1,56% dall’1,59% del closing della vigilia. Resta in negativo il rendimento del Bund tedesco.