Il rendimento del Btp 10 anni risale oltre l’1%. J.P. Morgan A.M.: bond sospesi tra pandemia e inflazione
Fonte: Milano Finanza
Mentre si avvicinano le festività natalizie con la variante Omicron del Covid-19 che si diffonde velocemente in Europa, Usa e Asia e in attesa della lettura definitiva del pil Usa del terzo trimestre, salgono i rendimenti dei titoli di Stato europei. Durante il periodo delle festività, l’offerta e la liquidità sono scarse nei mercati investment grade e high yield. Ma J.P. Morgan Asset Management si aspetta che a gennaio i volumi delle emissioni siano elevati e che i listini obbligazionari tornino a essere liquidi
Risalgono i rendimenti dei titoli di Stato. Mentre si avvicinano le festività natalizie con la variante Omicron del Covid-19 che si diffonde velocemente in Europa, Usa e Asia e in attesa dei dati americani nel pomeriggio, in particolare della lettura definitiva del pil del terzo trimestre, il rendimento del Btp 10 anni si riporta sopra l’1% all’1,050% e quello del Bund sale a -0,2890%. Lo spread Btp/Bund aumenta a 133,5 punti base. Le recenti brusche variazioni dei rendimenti dei titoli di Stato sono riconducibili a due fattori, a detta del team Global Fixed Income, Currency and Commodities Group di J.P. Morgan Asset Management: l’arrivo della variante Omicron e il dietrofront delle Banche centrali sulla natura temporanea dell’inflazione.Risalgono i rendimenti dei titoli di Stato. Mentre si avvicinano le festività natalizie con la variante Omicron del Covid-19 che si diffonde velocemente in Europa, Usa e Asia e in attesa dei dati americani nel pomeriggio, in particolare della lettura definitiva del pil del terzo trimestre, il rendimento del Btp 10 anni si riporta sopra l’1% all’1,050% e quello del Bund sale a -0,2890%. Lo spread Btp/Bund aumenta a 133,5 punti base. Le recenti brusche variazioni dei rendimenti dei titoli di Stato sono riconducibili a due fattori, a detta del team Global Fixed Income, Currency and Commodities Group di J.P. Morgan Asset Management: l’arrivo della variante Omicron e il dietrofront delle Banche centrali sulla natura temporanea dell’inflazione.
In merito al primo fattore, “riteniamo che le nuove varianti rappresentino un importante rischio estremo per lo scenario di base che prevede un’attenuazione degli effetti della pandemia. Riguardo al secondo, riteniamo che le posizioni sottopesate di duration nei Paesi in cui la normalizzazione della politica monetaria è già in atto, debbano essere monitorate assieme alle comunicazioni che provengono dalle Banche centrali. Anche gli attivi di rischio con duration più corta sembrano interessanti in un contesto di basso rischio d’insolvenza, dove i tassi eroderanno i rendimenti totali nei prossimi mesi”, ha consigliato il team Global Fixed Income, Currency and Commodities Group di J.P. Morgan Asset Management, evidenziando che i fondamentali dei mercati obbligazionari hanno subito profondi cambiamenti quest’anno.
“Siamo passati da un clima in cui ci si aspettava che la Federal Reserve mantenesse un atteggiamento attendista ancora per molti anni a un contesto in cui la Fed ha la facoltà, la cosiddetta “opzionalità”, di inasprire la politica monetaria e in cui gli operatori scontano rialzi multipli nel 2022″, ha spiegato. Nell’anno in corso, l’Organizzazione mondiale della sanità ha designato tre nuove varianti di Covid-19 che hanno provocato ulteriori interruzioni della filiera produttiva e penalizzato i viaggi internazionali. Tuttavia, la maggior sorpresa è stato l’orizzonte temporale sempre più ampio previsto per l’inflazione transitoria. Al momento, negli Stati Uniti il carovita ha toccato i valori massimi del secolo in corso. “Tale andamento è dovuto a una serie di fattori quali l’incremento dei prezzi delle abitazioni e delle automobili che, in entrambi i casi, dovrebbe perdurare nei primi mesi del 2022”, ha continuato il team Global Fixed Income, Currency and Commodities Group di J.P. Morgan Asset Management.
Tuttavia, anche l’inflazione dei servizi sta aumentando e i rincari dei beni primari hanno segnato +9% su base annua. Ciò detto, la crescita economica continua a essere vigorosa e le imprese, essendo in grado di trasferire i maggiori costi ai consumatori, mostrano una buona resilienza che ha contribuito a far scendere i tassi di insolvenza societari sotto le medie di lungo termine. “La Fed dovrebbe concludere il suo programma di tapering la primavera prossima e da quel momento in poi il mercato sconta un rialzo in ogni trimestre per il resto dell’anno”, ha previsto il team Global Fixed Income, Currency and Commodities Group di J.P. Morgan Asset Management, notando che le valutazioni sono elevate tra le obbligazioni societarie investment grade, con uno spread rettificato per le opzioni implicite (OAS) di 97 punti base (pb) sia negli Stati Uniti sia in Europa.
“Lo spread dell’high yield sembra interessante, cioè vicino alla media di 330 pb negli Stati Uniti e sopra la media a 341pb per l’Europa. Anche nei mercati emergenti le valutazioni paiono interessanti: 152 pb per i titoli investment grade e 506 pb per i titoli high yield che compongono il J.P. Morgan Emerging Markets Bond Index”, ha precisato il team Global Fixed Income, Currency and Commodities Group di J.P. Morgan Asset Management, osservando anche che, aspettandosi un aumento dei tassi da parte delle Banche centrali, gli operatori hanno optato per un consistente posizionamento di duration corta nei mercati dei tassi dove la deviazione standard delle posizioni ha raggiunto massimi pluriennali. “Durante il periodo delle festività, l’offerta e la liquidità sono notoriamente scarse nei mercati investment grade e high yield; tuttavia”, ha concluso, “ci si aspetta che a gennaio i volumi delle emissioni siano elevati e che i listini obbligazionari tornino a essere liquidi”.