Il nervosismo da Fed contagia l’Europa, giù Wall Street. Milano tiene con le banche
Fonte: Il Sole 24 Ore
L’Oms lancia l’allarme sulla variante Omicron. Milano (+0,2%) unico listino positivo con Madrid grazie allo sprint del credito innescato da Carige.
Chiusura in ordine sparso per le Borse europee al termine di una seduta a doppia velocità. Nella settimana delle banche centrali, è prevalsa una certa cautela da parte degli investitori tra i timori per la diffusione della variante Omicron del Covid-19 e i dati sull’inflazione. Poi l’allarme lanciato dall’Oms (“la variante si diffonde a velocità mai vista”) causa un allargamento delle perdite di Wall Street, in particolare dei tecnologici.
A Piazza Affari il FTSE MIB +0,69% ha chiuso praticamente piatto, tenuto a galla soprattutto da bancari e petroliferi. Più deboli il DAX 40 +0,37% di Francoforte e il CAC 40 +0,53% di Parigi, quando l’IBEX 35 -0,28% di Madrid è stato più tonico. Domani si chiude la due giorni di riunione del Fomc, il comitato di politica monetaria della Federal Reserve, e ci si aspetta una reazione all’aumento dell’inflazione con l’accelerazione del tapering, ovvero della riduzione degli aiuti tramite l’acquisto di bond. Giovedì sarà poi la volta di Banca centrale europea e Bank of England.
Sul fronte inflazione, l’ultimo dato in tema è ancora in crescita: negli Stati Uniti i prezzi alla produzione sono aumentati a novembre del 9,6% su base annua, un nuovo record, dopo l’8,6% di ottobre, già senza precedenti. Venerdì era stato registrato un altro record: a novembre, i prezzi al consumo negli Stati Uniti sono aumentati anno su anno del 6,8%, il maggior aumento dal giugno 1982.
A Piazza Affari, sotto i riflettori i titoli bancari, quando si torna a parlare di un possibile risiko del settore, dopo che ieri, nel corso del consiglio generale della Fabi, molti banchieri si sono espressi sul tema. Balzano Unicredit +0,53%, che beneficia ancora del nuovo piano, Bper +1,54%, Banco Bpm +1,13%, più indietro Intesa Sanpaolo +0,33%, mentre fuori dal segmento principale Banca Carige segna +8,15%, dopo le indiscrezioni circa un possibile interesse di Bper e Credit Agricole Italia. Per quanto riguarda il mercato dei cambi, l’euro passa di mano a 1,1268 dollari (1,1269 in avvio e 1,129 ieri in chiusura) e 128,147 yen (128,15 e 128,1), mentre il dollaro vale 113,717 yen (113,61 e 113,45). Debole infine il prezzo del greggio: il contratto consegna Febbraio sul Brent perde l’1,36% a 73,38 dollari al barile e quello scadenza Gennaio sul Wti l’1,35% a 70,33 dollari al barile.
Wall Street in rosso, volano prezzi alla produzione
Gli indici a Wall Street hanno toccato nuovi minimi intraday, dopo l’allarme lanciato dall’Organizzazione mondiale per la sanità (Oms), secondo cui la variante Omicron del coronavirus si diffonde “a una velocità mai vista prima”. Il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha poi detto: “Voglio essere molto chiaro: i vaccini da soli non porteranno nessuno fuori dalla pandemia. Non si tratta dei vaccini al posto delle mascherine, i vaccini al posto del distanziamento. Bisogna fare tutto insieme”, ha sottolineato. Durante il consueto briefing sul coronavirus, il capo per le emergenze dell’Oms, Mike Ryan, ha poi aggiunto: “Ci si può rialzare dopo il primo pugno, ma è difficile farlo dopo il secondo e dopo il terzo. I sistemi sanitari sono più deboli di un anno fa”. Negli Stati Uniti, intanto, ci si avvicina agli 800.000 morti dall’inizio della pandemia e sono stati appena superati i 50 milioni di casi; la variante Omicron, hanno detto le autorità statunitensi, rappresenta ora il 2,9% dei nuovi casi nel Paese. Gli investitori, in attesa delle decisioni che la Federal Reserve annuncerà domani, sono poi preoccupati per l’inflazione: i prezzi alla produzione sono aumentati a novembre del 9,6% anno su anno, un nuovo record, dopo l’8,6% del mese precedente, già senza precedenti. Venerdì, era stato registrato un altro record: a novembre, i prezzi al consumo negli Stati Uniti sono aumentati anno su anno del 6,8%, il maggior aumento dal giugno 1982. La Fed dovrebbe reagire all’aumento dell’inflazione con l’accelerazione del tapering, ovvero della riduzione degli aiuti tramite l’acquisto di bond. Il presidente Joe Biden ha assicurato che l’inflazione ha raggiunto il suo picco e che scenderà più velocemente di quanto si possa immaginare. Per quanto riguarda i tassi d’interesse, gli esperti puntano a un primo rialzo nel giugno del 2022.
Sul finale Wall Street ha limato le perdite: Dow Jones -0,30%, S%P 500 – 0,74%, Nasdaq -1,14 per cento. Il petrolio Wti al Nymex perde il 2,33% a 69,63 dollari al barile, dopo aver perso ieri 38 centesimi, lo 0,5%, a 71,29 dollari al barile; la scorsa settimana, aveva guadagnato quasi l’8%, il maggior rialzo percentuale settimanale dalla fine di agosto.
A Milano banche sotto la lente, scatta Carige
A Piazza Affari, nonostante il calo del prezzo del greggio, hanno avuto una performance positiva i titoli del comparto petrolifero, in particolare Tenaris -1,46%, con Eni -0,49% e Saipem -0,14%. Seduta di acquisti anche per Amplifon +0,60% e Leonardo -0,13%, che hanno messo a segno alcune delle migliori performance del Ftse Mib. Dopo una seduta volatile, ha chiuso in rialzo Telecom Italia -0,54%, nel giorno in cui il fondo Kkr, rispondendo alle sollecitazioni della Consob, ha precisato di voler andare avanti nella proposta amichevole sul gruppo tlc, passando per la due diligence, ma senza fretta. Segno opposto per Moncler +0,53% che ha chiuso in coda al Ftse Mib, in una giornata sottotono per il comparto del lusso anche sul resto del listino: Brunello Cucinelli +5,10%, Salvatore Ferragamo +0,50% e Tod’s +1,20%. Tornando al segmento principale, deboli anche Interpump Group +1,07%, Diasorin +0,28%, Ferrari +1,37% e Stmicroelectronics +1,55% che sconta la debolezza del comparto tech a livello globale.
Dollaro debole, pesano incertezze su Covid e attesa per la Fed
Dollaro senza smalto e l’euro resta saldamente sopra la soglia di 1,13 dollari, con l’umore dei mercati meno esuberante rispetto alla fine della scorsa settimana, quando gli investitori sembravano ottimisti sul ridotto impatto della variante Omicron. «Il quadro diventa però sempre meno chiaro – sottolineano gli analisti di AcitvTrades – e ancora una volta ritorna l’incertezza sul potenziale impatto negativo di questa nuova ondata di pandemia, il che potrebbe aumentare la domanda per il dollaro, visto come rifugio sicuro». È probabile che il biglietto verde sia anche supportato dalle aspettative che la Federal Reserve questa settimana annuncerà un’accelerazione del tapering del suo programma mensile di acquisti, rendendo possibili ulteriori guadagni, concludono.
Petrolio ancora in calo, in rialzo gas ed elettricità
Prosegue la debolezza della gran parte delle materie prime, incluso il petrolio. L’Opec nel report mensile ha rivisto in rialzo la domanda per il primo trimestre 2022, compensato dalla revisione al ribasso del terzo e quarto trimestre 2021, legata ai casi di virus. «Omicron non sembra per il momento impattare sulle stime annuali – notano gli analisti di Mps Capital Services – con la domanda 2022 lasciata invariata. Da segnalare anche l’avvertimento del ministro per l’energia saudita nei confronti degli speculatori ribassisti sul petrolio, ricordando che l’Opec+potrebbe reagire ad ogni calo dei prezzi provocando loro forti perdite». Prosegue, nel frattempo, il rialzo del gas Ttf che ha registrato il nuovo record in chiusura a causa dei timori legati a ritardi sul Nord Stream 2 (potrebbero volerci tra i 6 e 8 mesi per l’approvazione definitiva) e previsioni di temperature rigide. Nuovo record anche per il prezzo dell’elettricità in Germania.